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In una giornata di assoluto "riposo forzato" cercherò di arrivare a delle conclusioni rispetto a quanto avevo precedentemente preannunciato con la mia nota su Louie Austen. La musica ascoltata in questi giorni e la memoria ancestrale, mi spingono ad una accelerazione in tal senso, e dunque non posso sottrarmi da una nota che, forse per qualcuno, avrà un sapore romantico, dolciastro e melenso. Ma non mi importa, non mi pongo problemi di stile.
Nessuna sorprendente novità, se si eccettua il fatto, abbastanza curioso, che le capitali del mondo della musica pop, le sedi della ricchezza e della cultura, se non quelle dal gusto più raffinato e sicuro, le città che fino ai giorni nostri hanno prodotto non solo significativi e importanti esempi di architettura e urbanistica dotati di un nostalgico incanto classico, non riescano a trovare artisti più capaci di quelli della generazione "moon river" che, con le loro intense voci, appassionavano all'ascolto con le note di Henry Mancini o di Burt Bacharach. Fra questi artisti - spesso definiti crooner, cioè cantanti romantici e confidenziali, anche se le etichette lasciano sempre il tempo che trovano - vorrei ricordare per gusto e qualità della propria voce, a mio avviso formidabile, il cantante Andy Williams. Se ascolto le sue note mi vengono in mente Frank Sinatra e sua figlia Nancy, Perry Como e Nat King Cole, Domenico Modugno, e la memoria mi riconduce alle composizioni del grande Burt Bacharach, la mia colonna sonora da oltre tre decenni, cioè da quando guardavo la televisione svizzera e scappottavo
Ascoltare Andy Williams è come guardare una teoria di quadri di Edward Hopper, con gli interni belli e minimali, fino ad arrivare a quel suo capolavoro Nighthawks, se non addirittura alla pittura di Balthus.
Che dire, in fondo contro i "musicanti caserecci" che, facendo le dovute eccezioni, si distinguono per la solita "lagna" e per un gusto periferico, marginale, ultraprovinciale, informe e spesso volgare, Andy Williams apparirebbe come un uomo di altri tempi, tempi futuri naturalmente. La spiegazione a ciò sembrerebbe possibile dal successo "inaspettato", a detta di Andy Williams, riscosso in tempi recenti con Music To Watch Girls By, in Italia divenuta la sigla dell'ottima trasmissione radiofonica Condor, per ora, sospesa dalla programmazione di RadioDue, forse perchè non appaga i timpani "nostrani", di quelli che contano, ovviamente.
Bene, auguri alla redazione di Condor e auguri a chi legge questo post, magari ascoltando On the Street Where You Live cantata dall'indispensabile Andy Williams.
(*) la foto è tratta dall'archivio IMDB
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