I Fratelli Taviani mi hanno sempre portato fortuna, i loro film sono stati sempre importanti per me. Citandoli in un tema d'italiano che avevo prodotto durante la quarta alla superiori – ricordo che era una battuta ripresa da Good morning Babilonia – questa operazione mi portò 10 come voto. Nell'anno successivo, durante il compito scritto d'italiano all'Esame di Stato, richiamai il concetto di fratellanza tra fascisti e antifascisti che La notte di San Lorenzo portava con se nella battaglia sul campo di grano. Anche questa volta 10, con i complimenti del commissario esterno, un professore d'italiano, ed il preside – presidente di commissione, anch'egli professore d'italiano. Entrambi mi strinsero la mano.
Sono passati parecchi anni, e, nonostante ciò i due grandi Fratelli toscani, che ci hanno angosciato, fatto piangere, emozionato con i loro film continuano a produrre delle perle, continuano a farlo con Maraviglioso Boccaccio, con le novelle di Giovanni Boccaccio che hanno un valore universale per raccontare l'animo dell'uomo...e che nel film vengono raccontate con originaria crudeltà.
L'amore è il fiume carsico che accompagna tutto il film. Con l'amore ma anche con l'arte, con la bellezza, con la poesia e con la sincerità, il film esprime tutta la forza per combattere la crisi che circonda tutti noi.
In Maraviglioso Boccaccio le donne sono le vere protagoniste, perchè esprimono un nuovo modo di vivere la femminilità per cambiare in modo radicale le cose.
Il film inizia con il suicidio di un ragazzo contagiato dalla peste bubbonica. Le sequenze iniziali, dunque, partono con una scena dolorosa, con un lancio nel vuoto dal campanile di Giotto di una vita che non vale più la pena di essere vissuta.
In realtà il film è dedicato all'amore, all'arte, alla bellezza, alla voglia di vivere. Ma nell'esordio i registi toscani hanno colto e svelano, forse l'immagine più intima del film, facendo una trasposizione dal medioevo ad oggi sulla vera peste del nostro tempo: i giovani che non lavorano, né lo cercano, né studiano, e senza speranza rimangono inerti rispetto a tutto, a tutti; il Mediterraneo, questo grande lago che anziché unire le genti, le divide e diventa sempre più rosso; i tagliagole che con le loro luccicanti lame cercano le loro vittime per affermare il loro fondamentalismo. Una vera palude in cui è difficile muoversi, da cui è difficile uscire.
E allora, ecco che dieci giovani (condotti dalle donne – non poteva essere diversamente) decidono di allontanarsi temporaneamente dal luogo della peste, da questa palude, per ritrovare il senso della vita, raccontando le novelle.
Cercano di sfuggire e di reagire a questo senso di morte attraverso il racconto, la narrazione, e sprigionando le energie massime che le donne e gli uomini possono esprimere attraverso l'amore e la bellezza. Ma soprattutto attraverso l'amore, che rappresenta quel fiume carsico, quell'eterno flusso che porta avanti le nostre storie. Nel film i registi hanno scelto cinque novelle.
C'è, per esempio, la storia di Calandrino, rappresentato da Kim Rossi Stuart che in questa scena si fa brutto e sentendosi invisibile esprime i suoi desideri più profondi, il suo lato più oscuro, la cattiveria; insomma una burla che finisce quasi in tragedia. Una storia in cui il protagonista crede di avere un superpotetere che lo usa per fare delle cose tremende, orribili.
“Queste carni sono uguali”: Tancredi, un padre possessivo ed incestuoso, rappresentato da Lello Arena, che non vuole cedere sua figlia Ghismunda, al pretendente. Ghismunda che ha il coraggio di chiamare suo padre per nome racconta le storie inenarrabili che sono racchiuse nelle pareti domestiche di oggi. In tutto ciò c'è una straordinaria contemporaneità.
Ma il racconto, forse più bello e intenso, meraviglioso, è quello del falcone.
Un uomo che sacrifica tutto quanto ha di più caro e di essenziale per vivere, il suo amico falcone, per dar da mangiare alla sua donna amata è il più grande atto d'amore.
Il falcone è il più grande attore! Si sacrifica per l'amore di un uomo che vuole tenere per un attimo, soltanto per un pasto, al suo fianco la donna che ama.
Il tutto in una musica evocativa come quella del Melodranna con Verdi, Puccini, Rossini.
E' davvero un Film Maraviglioso perchè quando esci dal buoio della sala vedi le cose in un modo diverso, con uno spirito nuovo con cui affrontare la realtà, bella o brutta che sia.
Donne...! Soprattutto voi, andate a vederlo!
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